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La lingua rappresenta un argomento di interesse indiscutibile per qualsiasi comunità linguistica.  Lo stretto legame che esiste fra i parlanti e i contesti in cui essi operano si traduce nel dibattito e/o nella polemica sull'idioma, che non si limita ad argomenti relativi alla correzione, all'uso, alla storia delle parole. Si estende, invece, anche a problemi relativi alle politiche linguistiche e le conseguenze da loro provocate per il singolo parlante nella gestione delle lingue. Per questo motivo, temi come il prestigio di una lingua o di un dialetto, le situazioni di bilinguismo e/o di diglossia e la disuguaglianza sociale fra parlanti di idiomi diversi rientrano con forza nel dibattito pubblico sulla lingua (Klinkenberg, 2015). Questo rapporto tra gli utenti e le lingue che usano, le idee sulla lingua non soltanto degli addetti ai lavori (docenti, grammatici, lessicografi ecc.), ma anche delle persone comuni rientrano ormai a pieno titolo tra gli oggetti di studio della linguistica, e in particolare della cosiddetta linguistica laica o folk linguistics (Schwarze, 2017) o ancora della citizen sociolinguistics (Rymes and Leone, 2014; Miola and Fiorentini, 2016; Svendsen, 2018).

Il luogo prediletto ove si svolgono tali dibattiti sono i mass media: la stampa scritta si trasforma in uno spazio di discussione sulla lingua in cui si costruisce l'immaginario di come "dovrebbe" essere la lingua (v. imaginaire linguistique, Houdebine 2002).  Le ideologie linguistiche («marche cognitive che legano in modo coerente la lingua con un ordine extralinguistico, naturalizzandola e normalizzandola», Del Valle, 2007: 20, traduzione nostra) si manifestano attraverso argomenti che richiedono una presa di posizione, attraverso i media che favoriscono la polemica, attraverso individui legittimati a esprimere opinioni sulla lingua. In questo senso, tutti i media nel loro complesso possono diventare luoghi di riferimento per le norme linguistiche, con l'effetto che per risolvere i problemi che riguardano la lingua non si guarda ormai più soltanto alle grammatiche, ai dizionari e ai manuali scolastici e universitari. Tale ampliamento di prospettiva non fa che alimentare sempre di più le polemiche, ma anche il vivo coinvolgimento dei parlanti e degli scriventi su temi che vanno dal rapporto tra norme e usi alle critiche sul "decadimento" (reale o supposto) di questa o quella lingua, dalle rivendicazioni di autonomia linguistica alle richieste di modificazione dei programmi scolastici e molto altro ancora. Tra l'altro, questo fervore dialettico rende le rubriche di discussione sulla lingua un prezioso, e ancora in gran parte inesplorato, strumento didattico, dal momento che vi figurano temi e fenomeni spesso trascurati da sedi ufficiali quali i saggi di linguistica e le grammatiche.

Intendiamo con questo quarto incontro del convegno ILPE approfondire la discussione sulle diverse manifestazioni delle ideologie linguistiche nei mass media, al giorno d'oggi come anche in prospettiva diacronica. Il convegno accoglie ogni proposta di comunicazione che affronta l'analisi delle ideologie linguistiche, indipendentemente dal quadro teorico o metodologico adottato (sociolinguistica, antropologia linguistica, linguistica testuale e dei media, analisi del discorso e retorica, sociologia dei media e sociologia della conoscenza). Gli interventi devono essere in francese, italiano o spagnolo.

Proponiamo di allargare lo sguardo al coinvolgimento di tutti i media nella diffusione delle ideologie linguistiche, pur privilegiando i mezzi giornalistici per il loro ruolo centrale nel dibattito sulle lingue e nella politica linguistica. Scopo prioritario del convegno è favorire le relazioni interlinguistiche: sono privilegiati, pertanto, studi contrastivi tra le lingue romanze che evidenzino come le ideologie linguistiche agiscano in contesti nazionali e regionali diversi. In omaggio alla sede del convegno, una sezione del temario è dedicata all'archivio digitale del quotidiano La Sicilia di Catania.

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L'elenco tematico seguente è finalizzato a suggerire alcuni ambiti di ricerca.

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1. La rappresentazione delle lingue e delle professioni legate alle lingue nella stampa, nel cinema, nella televisione, nella radio, nel web:

1.1. Dibattiti linguistici che si sviluppano nei media, cronache linguistiche, trasmissioni su argomenti linguistici nei diversi media, servizi di consulenza;

1.2. La figura del professore di lingua nei film e nelle fiction: stereotipi vecchi e nuovi;

1.3. Adattamento e sottotitolazione di film, serie TV, cartoni animati ecc., con particolare attenzione agli aspetti idiomatici e alla censura, sempre dal punto di vista degli usi linguistici;

1.4. I diversi tipi di ideologie linguistiche che si riscontrano nella stampa e negli altri media;

1.5. Le dimensioni politiche e sociali più ampie che determinano le ideologie linguistiche nei media (anche riguardo alla politica linguistica o all'insegnamento scolastico).

 

2. Ideologie linguistiche che muovono l'attività mediatica delle accademie, delle università e dei centri di ricerca riguardo alla lingua:

2.1. Pubblicazioni specialistiche e divulgative, servizi di consulenza, interventi autorevoli nella stampa;

2.2. Dibattiti di esperti con il pubblico nei social network e nella stampa;

2.3. Confronto tra le posizioni e le attività mediatiche delle accademie di diversi Paesi.

 

3. Strategie discorsive utilizzate nei discorsi mediatici sulla lingua:

3.1. La metaforizzazione nei discorsi mediatici sulla lingua;

3.2. Strategie discorsive della pubblicità e della promozione della lingua (stereotipi e simili);

3.3. Strategie discorsive legate al rapporto tra lingue nazionali e lingue regionali;

3.4. Strategie discorsive volte a sottolineare, o a evitare, la discriminazione sociale attraverso la lingua: stereotipi ed etnonimi come insulti ecc.;

3.5. La costruzione di autorità nel dibattito mediatico sulla lingua e la circolazione di voci nel discorso sulla lingua (dialogicità e polifonia).

 

​4. Gli articoli dell'archivio digitale del quotidiano La Sicilia:

4.1. Riflessi ideologici negli usi linguistici (dialetto, lingua, rapporto tra "corretto" e "scorretto");

4.2. Idee, esplicite e implicite, sulla lingua e sul rapporto con la letteratura e la cultura.

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Riferimenti bibliografici

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Del Valle, José 2007: La langue, ¿patria común? Ideas e ideologías del español, Francfort/Madrid, Vervuert/Iberoamericana.

Houdebine, Anne-Marie 2002: «L'imaginaire linguistique: un niveau d'analyse et un point de vue théorique», in: Houdebine, Anne-Marie (ed.), L'imaginaire linguistique, Paris, L'Harmattan, p. 19-26.

Klinkenberg, Jean-Marie 2015: La langue dans la cité : vivre et penser l'équité culturelle, Bruxelles, Les Impressions nouvelles.

Miola, Emanuele/Fiorentini, Ilaria 2016: «Citizen sociolinguistics e ironia online: il caso del "pensionato torinese" su Facebook», Carte semiotiche n° 14 (2016), p. 125-139.

Rymes, Betsy/Leone, Andrea R. 2014: «Citizen Sociolinguistics: A New Media Methodology for Understanding Language and Social Life, Working Papers», Educational Linguistics n° 29 (2014), p. 25-43.

Schwarze, Sabine 2017: «"Come stiamo a lingua? … Risponde il linguista". La divulgazione del sapere linguistico nelle cronache linguistiche fra gli anni 1950 e il Duemila», Circula: Revue d’idéologies linguistiques n° 5 (2017), p. 107-131.

Svendsen, Bente A. 2018: «The dynamics of citizen sociolinguistics», Journal of Sociolinguistics n° 22/2 (2018), p. 137-160.

Relazioni a invito

Ambito francofono:                     Rachelle Vessey (Birkbeck University of London)

Ambito italofono:                         Luca Serianni (Università degli studi di Roma)

Ambito ispanofono:                     Estrella Montolio Durán (Universitat de Barcelona)

 

Lingue ufficiali del convegno    

Italiano, spagnolo, francese.

 

Presentazione delle proposte  

Si invitano i possibili interessati a formulare proposte, inviando il titolo e un breve riassunto della loro comunicazione entro il 15 gennaio 2019 via posta elettronica a Fabio Rossi (frossi@unime.it) e in copia a Wim Remysen (wim.remysen@usherbrooke.ca) e a Sabine Schwarze (sabine.schwarze@philhist.uni-augsburg.de). Sono benvenute proposte per interventi individuali o collettivi (panel con massimo quattro relatori).

 

Formato delle proposte

La durata delle relazioni è di 20 minuti (seguiti da 10 minuti di discussione).

I riassunti non devono superare le 400 parole (escluse le indicazioni bibliografiche) per le comunicazioni individuali, le 500 parole (escluse le indicazioni bibliografiche) per i panel.

Ogni riassunto deve essere presentato in due versioni (una anonima e l’altra con la segnalazione del nome e dell’istituzione di provenienza del relatore).

 

Date importanti

Invio delle proposte con un breve riassunto

(massimo 400 parole per interventi individuali, massimo 500 per i panel)   15/10/2018 > prorogato al 15/1/2019

Comunicazione delle relazioni accettate                                                                15/11/2018 > prorogato al 15/2/2019

Date del convegno                                                                                                        23-25/10/2019

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